
LO STORYTELLING COME ESPERIENZA TRASVERSALE
- On 5 Luglio 2023
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Lo storytelling è una disciplina capace di generare una vera e propria competenza trasversale, perché raccontare delle storie consente di replicare l’uso delle modalità narrative in contesti diversissimi.
In questo caso è trasversale rispetto ai settori produttivi e ai contesti relazionali, sia in ragione della sua versatilità sia della sua capacità di adattamento e si caratterizza come disciplina specialistica e generalista, legata alla tecnicalità e alla dimensione umanistica della narrazione.
Lo storytelling spicca, quindi, per il suo essere modalità di comunicazione politica, manageriale, imprenditoriale, culturale e personale.Questa “trasversalità” e “versatilità” comporta il ricorso a conoscenze linguistiche, psicologiche e di comunicazione efficace.
Ciò consente allo storytelling di allargare o restringere il suo campo d’azione, dando vita a un utilizzo a fisarmonica che può essere personalizzato in base alle esigenze d’uso.
La trasversalità dello storytelling e la multidisciplinarietà ne fanno una disciplina “leonardesca”, ossia caratterizzata da una pluralità di competenze che convergono nel trait d’union che è la narrazione.
Attraverso la narrazione di storie si genera una vera e propria sceneggiatura, in cui un cast di personaggi alimenta trame, drammi, aneddoti e situazioni che possono essere affrontate e risolte in diversi modi. Ciò comporta una precisa identificazione di regole e strutture. In questo quadro possiamo individuare un elemento valido in tutti i contesti: riflettere sempre prima di raccontare e cogliere le ragioni profonde che ci inducono a utilizzare lo storytelling come strumento di comunicazione. Pertanto è fondamentale scegliere la struttura narrativa, i canali di trasferimento, il mix dei format e l’intreccio di situazioni più adeguato, ossia i fattori che possono rappresentare una linea di demarcazione tra il successo e l’insuccesso. In questo quadro è essenziale investire sull’analisi dei feedback forniti dalla platea, dal singolo ascoltatore e da una serie di attività di monitoraggio. Chi vuole eccellere nella narrazione, quindi, deve raccontare poco e bene partendo da un principio: qualsiasi cosa può essere raccontata in modo efficace se ci si focalizza sulla storia e solo di riflesso sulla tecnica narrativa. In questo quadro è importante evitare storie infinite in cui si perde il bandolo della matassa, perché il giudice dell’andamento della storia è solo e soltanto il destinatario della narrazione: quando chi legge o ascolta una storia si agita, perde interesse e comincia a distrarsi, vuol dire che la storia ha fallito la sua missione ed è stata implicitamente condannata.
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