IL RUOLO DELLA FORMAZIONE
- On 19 Giugno 2023
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La formazione è il naturale strumento attraverso cui perseguire il miglioramento continuo, infatti, non può essere considerata un evento “una tantum”, un fatto episodico e temporaneo ma, al contrario, un percorso che si snoda per tutto l’arco di vita professionale. Per questi motivi si parla di “formazione continua”.
La formazione professionale rientra nell’ambito dell’educazione permanente nella misura in cui riesce nell’obiettivo di adattare gli individui ai cambiamenti continui nell’ambito della loro operatività, dei loro comportamenti, dei loro atteggiamenti e stili professionali, tenuto conto che tali cambiamenti sono necessari per configurare i propri compiti, ruoli, responsabilità in ambito lavorativo.
L’espressione fondamentale “Impara a imparare” può sembrare apparentemente semplice ma racchiude in sé la profondità del concetto facilmente comprensibile a tutti, relativo al fatto che ognuno possiede delle potenzialità che non sempre vengono sfruttate nel modo adeguato: un percorso di formazione può essere l’occasione per ritrovare dentro sé stessi alcuni desideri inespressi o delle abilità di cui non ci si credeva capaci, fino ad affermare che la formazione può servire ad aprire gli occhi verso una nuova dimensione, in cui il valore non è rappresentato solo da ciò che si impara, (che spesso diviene rapidamente obsoleto), ma dal modo in cui si è imparato e cioè dal processo di “Imparare a imparare”.
Il principale investimento che si richiede alle risorse umane è la volontà e l’impegno ad apprendere, uniti a una disponibilità ad aggiornarsi: sviluppare in pratica l’abilità di “imparare a imparare”. Si parla di “investimento” dal momento che la formazione non è da considerarsi un dispendio di tempo ed energie fine a sé stesso, ma al contrario, significa assicurarsi un beneficio per il futuro.
Il processo dell’apprendimento non è relativo soltanto ai giovani che stanno imparando un mestiere, ma soprattutto a coloro che sono già inseriti in un contesto professionale e provano il piacere di scoprire cose nuove, il piacere di pensare, il potere di scoprirsi soggetto con desideri di attuare, per il bene proprio e dell’azienda per cui si lavora.
La formazione non è, pertanto, disgiunta dal cambiamento e dalla complessità, intesa come “complicazione”, ma come possibilità di pensare coinvolgendo più livelli di logica e di emozione, mettendoli in relazione l’uno con l’altro. La formazione intesa in questo senso, è quindi una risorsa da sfruttare e da saper spendere bene; una nuova modalità logica di affrontare i problemi con molte più variabili e dunque molte più possibilità di soluzione, di quanto siamo generalmente abituati a fare. Acquisire modalità nuove di apprendimento è una freccia in più all’arco di ogni lavoratore per centrare meglio l’obiettivo della sua possibile gratificazione personale e realizzazione nell’ambito lavorativo, cui consegue direttamente anche una maggiore stima di sè.
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