MOTIVARE E COORDINARE I COLLABORATORI
- On 18 Aprile 2023
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In aziende grandi e piccole, l’organizzazione del lavoro e la produttività sono necessariamente connesse alla motivazione e alla gestione dei collaboratori. Molto spesso, soprattutto nelle aziende più piccole o con le attività aperte da poco, si tratta di tematiche che si affrontano quotidianamente più in base alla propria personalità e alle proprie attitudini che come frutto di una politica accuratamente progettata.
Il presente articolo sulla motivazione e gestione dei collaboratori vuole offrire spunti di riflessione rivolti a chi ricopre funzioni manageriali al fine di rendere più leggero il lavoro dei propri dipendenti. L’obiettivo della formazione che il Laboratorio delle Idee propone è quello di offrire un supporto a tutte le componenti aziendali per facilitare i processi lavorativi attraverso un duplice intervento: da un lato sul miglioramento della motivazione e del clima organizzativo, di cui abbiamo già parlato in precedenza, e dall’altro sull’efficientamento delle prestazioni e dei processi.
Pensateci: per il lavoratore è certamente un vantaggio essere in grado di orientarsi costantemente nelle sue attività quotidiane sapendo come potersi organizzare e gestire al meglio, controllando da solo il suo operato e riuscendo a mantenersi sufficientemente motivato nonostante le condizioni interne ed esterne. Per i manager e per l’impresa, d’altronde, è quindi indispensabile riuscire a gestire correttamente i collaboratori, delegare, monitorare le prestazioni, restituire feedback e tenere alta la motivazione. Si tratta di caratteristiche che ogni manager deve possedere e sviluppare.
Il termine “motivazione” è utilizzato per indicare i bisogni, le ragioni e i desideri legati al comportamento umano. La motivazione è l’insieme dei bisogni che sono alla base del comportamento che rappresenta l’esito dell’agire. La motivazione è determinata da due elementi: le competenze, che rappresentano ciò che l’individuo è in grado di fare e i valori personali, che rappresentano il nucleo di idee che guidano l’individuo nelle cose che comunemente svolge. Questi due fattori fungono da tramite per determinare la spinta motivazionale in un processo d’azione.
Il contributo più importante e significativo sul tema della motivazione in ambito psicologico è dato dall’opera di Abraham Maslow (1954) che definisce una scala in cui individua e organizza gerarchicamente i bisogni umani: da quelli più fondamentali, posti alla base della scala (i bisogni fisiologici), a quelli più evoluti (il bisogno di autorealizzarsi), collocati in alto che si manifestano e dirigono il comportamento solo quando i bisogni di livello inferiore (sicurezza, appartenenza, stima) sono stati soddisfatti. Lo stesso Maslow rappresenta la sua gerarchia attraverso una piramide, in cui i bisogni si distribuiscono dalla base (quelli fisiologici) al vertice (autorealizzazione), a seconda della loro presenza più o meno ampiamente diffusa nella popolazione.
Nella dimensione lavorativa chi ha soddisfatto i bisogni più in basso nella scala, cercherà progressivamente l’autorealizzazione e non si accontenterà più di un lavoro che dia solo stabilità economica ma si avvertirà il bisogno di svolgere un’attività che consenta di esprimersi e di manifestare le proprie potenzialità. Il manager d’azienda, quindi, consapevole di questo processo, deve essere in grado di sviluppare alcune leve motivazionali quando si individuano i giusti incentivi per stimolare un individuo all’azione. Trovandosi ognuno in uno stadio diverso, per qualcuno risulterà motivante la possibilità di fare carriera, per altri la stima, per altri incentivi economici, per altri ancora la possibilità di aiutare qualcuno, di ricevere riconoscimento sociale e così via.
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