
IL METODO LEAN THINKING
- On 24 Febbraio 2023
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Lean Thinking (Pensare snello) significa “semplificare”, alleggerire, ricercare l’essenziale nelle cose e le soluzioni più semplici, efficaci e lineari.
Prima che un metodo scientifico di gestione del lavoro, il Lean Thinking è una forma mentis basata sulla valorizzazione delle cose davvero importanti.
Questa affermazione ricorda la Legge di Pareto secondo cui: poche cose, circa, circa un 20%, sono alla base dell’80% degli effetti prodotti. In altre parole: gran parte dei nostri sforzi sono inutili.
Snellire il pensiero e l’azione è quindi, un’occasione per “asciugare” il nostro punto di vista rispetto alla vita e al funzionamento dei processi produttivi. In questo senso il Lean Thinking si basa su una premessa: bisogna scegliere ciò che è semplice e leggero, perché la complessità costa (energie) e complica. Infatti, potremmo dire: il Lean Thinking spinge ad affrontare la complessità, riducendola, eliminando gli sprechi, le attività che assorbono risorse e non producono valore.
In questo senso, il settore produttivo che più di altri può adottare questo modello, è il terziario perché si tratta di un settore ad alta visibilità e variabilità dei processi di erogazione dei servizi che offre. Come si accennava, le potenzialità del Lean Thinking nella vita si riflettono anche nella vita lavorativa che va vissuta come uno spazio in cui applicare i fondamentali del “pensiero snello”. Ciò vuol dire che è necessario focalizzarsi su meno attività, scegliere quelle su cui vogliamo realmente agire e affrontarle per blocchi temporali omogenei così da raggiungere risultati migliori in termini di migliore qualità e prestazione. In questo modo si può economizzare il tempo, ridurre gli sprechi e soprattutto disporre di una riserva di performance da investire in altri progetti. Attivare questo tipo di processo è importante, specie se si ha a che fare con un pubblico, perché aumenta il valore percepito dal cliente. In che modo?
Dunque. Partendo dal presupposto che il cliente è colui che giudica, la sua percezione decide la qualità e il livello di quell’X prodotto/servizio. Il cliente e la sua soddisfazione sono la componente decisiva per la sopravvivenza delle imprese, in particolare quelle del settore terziario.
Per capire questo bisogna muoversi da un constatazione: una risorsa deve essere impiegata solo se produce valore, altrimenti si configura come spreco.
Prendiamo l’esempio di un gruppo di colleghi che, per la pausa pranzo, sceglie di consumare dei panini. Dando per scontata la qualità dei panini, il valore è qui rappresentato dalla rapidità del servizio. Servire ottimi panini dopo un eccessivo tempo di attesa significa consumare valore. In questo caso è importante valutare il processo di produzione dei panini per comprendere se siamo di fronte a un problema nel processo di produzione. Declinando questo esempio alle nostre relazioni personali emerge, allo stesso modo, il bisogno di competenze specifiche come: la capacità di ascolto, l’essere proattivi e dinamici, la comunicazione empatica, la centralità dell’altro e la capacità autocritica.
Una volta acquisita la centralità del valore percepito dal cliente (e anche verso il nostro stesso servizio), occorre entrare nel merito dei processi operativi attraverso la mappatura che è la rappresentazione grafica di quanto accade. Si tratta di uno strumento volto a inquadrare gli elementi del processo di snellimento affinché nel breve termine riescano a essere operativi e analizzati in modo concreto e significativo. Per questo motivo si dice che la mappatura è una declinazione visiva del pensiero snello e della cultura del miglioramento continuo.
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