BLUE MONDAY IL GIORNO DELL’”EMOZIONE BLU”
- On 16 Gennaio 2023
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Con il termine “Blue monday”, in italiano “lunedì blu”, si indica il terzo lunedì di gennaio, noto come il giorno più triste dell’anno. Era il 2005 quando lo psicologo statunitense Cliff Arnall ha coniato il termine, identificando questa giornata come la più deprimente dell’anno secondo una complessa equazione, la cui validità scientifica è stata in realtà poi smentita. L’equazione prenderebbe in considerazione fattori come il cattivo tempo, il debito accumulato dai consumatori a Natale e la tendenza, già relativa ai primi giorni dell’anno, rispetto al fallimento dei cosiddetti “buoni propositi”.
Quello che sappiamo rispetto a questa “ricorrenza” è che l’invenzione di Arnall fu una vera e propria operazione di marketing per il sito di viaggi Sky Travel incentivando le persone ad acquistare presto i biglietti per le loro vacanze estive. In quell’occasione questo aveva dato i suoi frutti e ancora oggi, in realtà, data la viralità in rete del concetto, tante aziende – specialmente nel settore del turismo e dei viaggi – sfruttano il “Blue Monday” per compiere strategie di marketing coinvolgendo i consumatori con azioni mirate volte in qualche modo a trascorrere meglio la loro giornata, perché euforici al pensiero di voler vivere quella esperienza di divertimento in un futuro prossimo magari durante una calda giornata estiva.
Quindi, oggi vedrete moltissime operazioni social che a dispetto della tristezza di questo lunedì 16 gennaio 2023 vi invoglieranno a fare altro.
Il Laboratorio delle Idee, invece, rifacendosi al testo Atlante delle Emozioni Umane di Tiffany Watt Smith vuole rendervi consapevoli di quanto l’emozione della Tristezza sia un’emozione importantissima da vivere. Alcuni studiosi, tra cui psichiatri come Allan Horwitz e Jerome Wakefield, discutono sul fatto che ci stiamo dimenticando come si fa a essere tristi. Forse non riusciamo più a farlo (o non vogliamo). Eppure ri-scoprire in un certo senso “l’arte della tristezza” sarebbe un buon modo per imparare ad apprezzare tutte le sfumature che caratterizzano questa emozione. Sì perché, ritrovare una certa familiarità con la tristezza e lo sconforto può essere un importante allenamento emotivo nonché una lezione di resistenza.
La tristezza, infatti, con la sua accezione di sazietà (in inglese è sadness che deriva dall’inglese arcaico sæd – sazio – ) e accettazione riesce a essere un percorso nel quale raduniamo le nostre forze e questo ci dà la possibilità di adattarci a un’altra versione di noi stessi: in una parola la possibilità di essere resilienti.
Anche Disney Pixar con il cartone d’animazione Inside Out del 2015 ha posto l’attenzione su quanto ogni singola emozione sia importante per l’essere umano.
Come detto, si tende a vedere per esempio rabbia, paura e tristezza come emozioni negative da ridurre il più possibile, cercando di sopprimere ogni stimolo legato ad esse. In realtà questi sentimenti sono funzionali al nostro sistema emotivo e ogni singola suggestione, come si vede nel film, deve essere vista come una radice che rende forte e rigoglioso il nostro albero della vita emozionale. Non può esistere calma senza rabbia, coraggio senza paura e felicità senza tristezza. La difficoltà sta nell’essere consapevoli di questa visione complessiva.
foto: immagine di rawpixel.com su Freepik
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